Eppure lo stereotipo culturale non riflette la vera ragione del comportamento di Chen. Poiché i Bernard, Chen e io partecipavamo a un programma di formazione interculturale (che si supponeva io avrei dovuto guidare – sebbene a quel punto mi trovassi, con disagio, nel ruolo di allieva), decisi di chiedere apertamente a Chen una spiegazione riguardo alle sue azioni. “Bo, avevi tutti quegli ottimi esempi! Perché non sei intervenuto prima e non li hai condivisi con noi?” esclamai. “Ti aspettavi che intervenissi?” domandò lui, con uno sguardo di genuina sorpresa sul volto. Seguitò descrivendo la situazione dal suo punto di vista. Rivolgendosi ai Bernard, disse: “In questa sala, Erin è la persona che presiede la riunione.” Continuò: Poiché lei è la persona di grado più elevato nella riunione, aspetto che si rivolga a me. E, mentre aspetto, devo dimostrare di essere un buon ascoltatore mantenendo la mia voce e il mio corpo quieti. In Cina, pensiamo di frequente che gli occidentali esprimano talmente tanto le proprie opinioni nel corso delle riunioni che lo facciano per mettersi in mostra oppure perché sono ascoltatori mediocri. Inoltre, ho notato che, rispetto a quanto accade in Occidente, i cinesi lasciano passare qualche secondo in più di silenzio prima di prendere la parola.
Voi occidentali praticamente parlate uno sull’altro durante una riunione. Ho continuato ad aspettare che Erin si fermasse abbastanza a lungo da permettermi di intervenire, ma il mio turno non arrivava mai. Spesso noi cinesi pensiamo che gli americani non siano buoni ascoltatori perché si interrompono sempre a vicenda per esprimere i propri pareri. Mi sarebbe piaciuto evidenziare uno dei miei punti, qualora l’appropriata durata della pausa si fosse presentata. Ma Erin proseguiva a ragionare, pertanto mi sono limitato a continuare ad attendere pazientemente. Mia madre ha lasciato profondamente radicato in me il seguente concetto: “Hai due occhi, due orecchie, ma una bocca sola. Dovresti usarli di conseguenza.” Intanto che Chen parlava, le basi culturali della nostra incomprensione divennero nitidamente evidenti ai Bernard – e a me. Era ovvio che esse andassero ben oltre qualsiasi superficiale stereotipo a proposito dei “cinesi timidi”. E tale nuova comprensione ci porta alla domanda più rilevante di tutte: una volta che sono consapevole del contesto culturale che informa una situazione, quali misure posso adottare per essere più efficace nell’affrontarla?