Al lavoro prevale lo steso istinto. Quando le persone si sentono disprezzate, invisibili o insicure, possono chiudersi al mondo esterno, svolgere il lavoro in modo svogliato e fare il minimo indispensabile, sperando semplicemente di tenersi il posto… almeno finché non ne trovano uno migliore.
Esaurimento, insoddisfazione e il noioso susseguirsi di riunioni cospirano per soffocare la produttività e rendere il lavoro meno coinvolgente. Veniamo spinti a cercare la sicurezza, non la crescita.
Finché non vengono soddisfatti i nostri bisogni esistenziali, è difficile sostenere la fatica emotiva necessaria al progresso e alla possibilità.