Gli indumenti esterni, cuciti mediante l’impiego degli aghi con la cruna, ci tenevano al caldo. Il fuoco poteva essere acceso alla bisogna, come mostrano i segni di sfregamento sulle pietre forate, che facevano parte di una sorta di supporto rudimentale utilizzato per creare attrito e quindi il fuoco. Resti di nasse e trappole rinviano a forme di pesca più efficienti dal punto di vista energetico. I nostri cervelli più grandi e globosi ci hanno permesso di lavorare in maniera più intelligente, protetti da abiti caldi e comodi, impiegando efficienti trappole, e di disporre di un fuoco scoppiettante posto nelle vicinanze. Tuttavia, il vantaggio più rilevante consisteva nel fatto che queste innovazioni tecnologiche non avevano bisogno di essere costantemente reinventate. Di fatto, i sapiens potevano comunicare tra di loro i dettagli di questi strumenti, grazie alla nostra caratteristica differenziante più significativa: il linguaggio. In effetti il linguaggio sintattico, quindi maggiormente complesso, ha permesso a ogni generazione di innovare sfruttando le conoscenze di quella precedente.
Home > I nostri cervelli al lavoro > Pagina 3
Gabriella Rosen Kellerman, Martin Seligman
I nostri cervelli al lavoro
Le abilità evolute nel tempo