Robert Sapolsky

Cosa guida le nostre azioni: un viaggio tra biologia e comportamento

Dove ha origine quel gesto? Come nascono le nostre decisioni? Cosa ci porta ad agire in un determinato modo? Queste domande ci catapultano dentro ad una delle grandi questioni con cui l’umanità si confronta e la storia degli esseri umani diventa una lunghissima catena deterministica di cause ed effetti.

Tanto per ribadire, vi comportate in un certo modo, ovvero il vostro cervello vi induce a porre in essere quella manifestazione comportamentale, in ragione della causa, intesa in senso deterministico, che si è concretizzata appena prima, la quale è stata prodotta da quella occorsa nell’immediata precedenza, e così via, lungo tutta la serie che si dispiega all’infinito. L’intento che mi ha indotto a scrivere questo volume è mostrare come funziona quel determinismo, considerare in che modo la biologia, su cui non avevate alcun controllo, interagendo con l’ambiente, un altro fattore che non padroneggiavate, vi abbia reso quel che siete. Quando le persone affermano, facendo riferimento al “libero arbitrio”, che ci sono cause, in relazione al vostro comportamento, che non sono conseguenza di altre, (a) non sono state in grado di riconoscere, oppure non sanno, che il determinismo si nasconde sotto la superficie e/o (b) hanno concluso, erroneamente, che gli eventi sublimi dell’universo, i quali funzionano in modo indeterministico, possono dar conto della vostra personalità, della vostra dimensione morale e del vostro comportamento.

Una volta che assumete l’idea che ogni aspetto del comportamento dipenda da cause deterministiche precedenti, ne osservate le manifestazioni e potete produrre argomenti in merito alle ragioni per le quali si sono concretizzate. Come abbiamo appena indicato, ciò dipende dall’attività dei neuroni, negli istanti precedenti, in questa o in quell’altra parte del vostro cervello. Ebbene, nel lasso temporale che va dai secondi ai minuti precedenti, quei neuroni sono stati attivati da un pensiero, da un ricordo, da un’emozione, o da alcuni stimoli sensoriali. Nel periodo che va dalle ore ai giorni antecedenti alla manifestazione di quel comportamento, gli ormoni, veicolati dalla vostra circolazione ematica, hanno dato forma a quei pensieri, a quei ricordi, a quelle emozioni, e hanno anche determinato quanto il vostro cervello si sarebbe rivelato sensibile a particolari stimoli ambientali. Nel lasso di tempo che va dai mesi agli anni ancora precedenti, l’esperienza e l’ambiente hanno cambiato il funzionamento di quei neuroni, inducendone alcuni a sviluppare nuove connessioni, a diventare più eccitabili e, al contempo, determinando l’opposto in altri.

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