Cal Newport

Come il pensiero lento può cambiare il nostro tempo

Una produttività più lenta e un'alternativa più sostenibile possono trasformare radicalmente il nostro approccio al lavoro e tutelare anche il nostro benessere psicologico.

All’apparenza, Slow Food potrebbe sembrare un movimento di nicchia, un gruppo di buongustai nostalgici ossessionati dalle possibilità culinarie delle albicocche italiane. Fino a poco tempo fa è così che l’avrei considerato, se avessi avuto modo di pensarci. Quando ho iniziato a confrontarmi con le questioni relative al lavoro intellettuale e alla pseudo-produttività, tuttavia, la richiesta di intenzionalità a tavola di Carlo Petrini mi è entrata in testa in modo sorprendentemente significativo.

La rivoluzione della lentezza

Mi sono imbattuto per la prima volta nel mondo di Slow Food per via del mio interesse per la parola slow, che sembrava esprimere tutto ciò che la pseudo-produttività non era. Conoscevo le basi della storia del movimento – McDonald’s, Roma, le cene lente – e pensavo che potesse fornire un’utile analogia quando si parlava di alternative al ritmo accelerato del lavoro. Leggendo meglio Petrini, però, ho scoperto che lo Slow Food non si limita ai pasti, ma rappresenta la realizzazione di due idee profonde e innovative che possono essere applicate a molti tentativi diversi di costruire un movimento di riforma in risposta agli eccessi della modernità.
La prima di queste idee è il potere delle alternative attraenti. Come sintetizza Michael Pollan in un acuto articolo del 2003 sullo Slow Food, negli anni Ottanta Carlo Petrini era “costernato dal grigiore dei suoi compagni di sinistra”. C’è una certa soddisfazione personale nell’evidenziare i difetti di un sistema, ma un cambiamento sostenibile, secondo Petrini, richiede di offrire alle persone un’alternativa di vita piacevole e stimolante. Petrini non si è limitato a scrivere un editoriale tagliente sulle forze corruttrici di McDonald’s, ma ha promosso un nuovo rapporto interessante con il cibo, che avrebbe fatto apparire il fast food come una cosa evidentemente volgare. “Chi soffre per gli altri fa più danni all’umanità di chi si diverte”, ha spiegato Petrini.

Il tuo carrello
  • Non hai prodotti nel carrello.
Spedizione gratuita in tutta Italia

Condividi

Resta aggiornato
Iscriviti alla newsletter

Ricevi notizie sulle nuove uscite e gli eventi della casa editrice, contenuti interessanti e promozioni

Resta aggiornato
Iscriviti alla newsletter

Ricevi notizie sulle nuove uscite e gli eventi della casa editrice, contenuti interessanti e promozioni