Le grandi innovazioni sono spesso il frutto di epifanie. Le narrazioni che vengono sottoposte a investitori scettici, consiglieri di amministrazione sospettosi, giornalisti indiscreti e – alla fine – anche al grande pubblico, mettono in luce quasi sempre un momento specifico: il momento in cui tutto è diventato chiaro. Brian Chesky e Joe Gebbia non possono permettersi l’affitto che pagano a San Francisco, e poi si rendono conto di poter gonfiare un materassino e far pagare un canone a chi ci dorme – è così che nasce Airbnb.
C’è una leggenda popolare su Netflix, secondo la quale l’idea sarebbe venuta a Reed dopo il pagamento di una penale di quaranta dollari per il ritardo nella restituzione di Apollo 13 a Blockbuster. Si sarebbe domandato: “e se non ci fossero più penali per il ritardo?” e BOOM, sarebbe nata l’idea di Netflix.
È una bellissima storia. È istruttiva. E come diciamo noi del marketing, è anche vera dal punto di vista emotivo.
Ma come scoprirete nel prosieguo di questo libro, non è l’intera storia. Sì, c’era di mezzo una copia di Apollo 13 restituita in ritardo, ma l’idea di Netflix non aveva niente a che fare con le penali – in effetti, all’inizio, le addebitavamo anche noi. Ma soprattutto, l’idea di Netflix non veniva da un’ispirazione divina – non è stato un lampo di genio, utile e perfetto, che abbiamo avuto all’improvviso.
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Marc Randolph
La straordinaria vita di un'idea
Attraverso i dietro le quinte e i colpi di scena, Marc Randolph ci racconta la nascita di Netflix e ripercorre le fasi che caratterizzano la vita di tutte le startup, facendo emerge i punti cardine della sua filosofia imprenditoriale.